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Campionamenti

Prelievo campioni per analisi ambientali

Matrice acqua di falda

Come descritto nel “Manuale per le indagini ambientali nei siti contaminati” APAT, obiettivo del campionamento è quello di rendere disponibile per le analisi chimiche un'aliquota dell'acqua appartenente all'acquifero di cui si vuole conoscere lo stato chimico-fisico in un dato momento. Ciò è possibile a patto che tale aliquota, il campione, sia rappresentativo del sistema acquifero di provenienza o, almeno, di una sua porzione prossima al punto di prelievo. E' quindi essenziale che le procedure di prelievo, conservazione, trasporto, preparazione e analisi del campione siano idonee a mantenere intatta la sua rappresentatività. Prima di prelevare un campione di acqua è necessario assicurarsi che esso rappresenti effettivamente la falda nell'intorno del piezometro. Infatti, all'interno del piezometro l'acqua potrebbe rimanere intrappolata, specie quella che eventualmente dovesse trovarsi al di sopra del tratto filtrante, e quindi essere soggetta a fenomeni chimico-fisici che non riguardano invece l'acquifero. Inoltre, è possibile che si verifichino perdite di composti volatili dalla colonna d'acqua, o miscelazioni con l'ossigeno atmosferico o adsorbimento di sostanze sulle pareti del piezometro o sul dreno, o interazioni chimiche con la bentonite o infiltrazioni dalla superficie. Per ovviare a questi inconvenienti, ogni operazione di campionamento deve essere preceduta da un corretto spurgo del piezometro che consiste nella rimozione di un adeguato volume di acqua e dell'eventuale materiale solido presente.

L'operazione di spurgo viene di regola svolta con pompe a bassa portata (qualche litro al minuto) che permettano di rimuovere l'acqua dal piezometro e dal suo intorno senza mobilizzare particelle di terreno che finirebbero nel campione rendendolo torbido. Esistono diverse procedure di spurgo basate su criteri differenti.

Synthesis s.r.l. utilizza entrambi i seguenti criteri:

  • volume del piezometro: si rimuovere una quantità di acqua compresa tra 3 e 5 volte il volume di acqua presente in condizioni statiche all'interno del piezometro;
  • monitoraggio di alcuni parametri chimico-fisici dell'acqua di spurgo (ossigeno disciolto, conducibilità elettrica, pH, temperatura, Eh) fino ad osservare la loro stabilizzazione. Il monitoraggio avviene mediante una sonda multiparametrica inserita direttamente nel piezometro.

Il tutto avviene con uno spurgo a basso flusso, dove il termine basso flusso si riferisce alla velocità con cui l'acqua entra nella pompa, cioè la velocità che viene imposta all'acqua presente nei pori del terreno nelle immediate vicinanze del filtro, piuttosto che alla portata d'acqua in superficie. L'applicazione di questo metodo consente di ridurre i volumi di spurgo, le perturbazioni al sistema acquifero, la mobilizzazione di particelle di terreno e lo strippaggio di sostanze contaminanti eventualmente presenti. In particolare, la riduzione dei volumi di acqua prodotta dallo spurgo riduce le problematiche connesse al suo smaltimento, essendo questo un tema che spesso crea non poche difficoltà durante il lavoro.

Al termine dello spurgo può avere inizio il campionamento, che sarà anch'esso del tipo a basso flusso.

Per realizzare lo spurgo secondo i criteri suddetti Synthesis s.r.l. utilizza pompe o bailer monouso.

Il numero dei campioni da prelevare in ciascuna campagna di indagine è stabilito di volta in volta in base alle esigenze del lavoro e alla disponibilità di una rete di monitoraggio. Affinché i dati di una campagna siano confrontabili con quelli delle precedenti e delle successive è preferibile che ciascuna campagna interessi gli stessi piezometri e che vengano seguite le medesime metodologie di campionamento.

Operata la scelta dei piezometri da campionare, si procede al prelievo dei campioni dopo aver concordato con il laboratorio di analisi la quantità di acqua necessaria a formare ciascun campione e la tipologia di contenitore da utilizzare per le varie analisi. La vetreria necessaria viene preparata ed inviata dal laboratorio incaricato delle analisi, il quale assicura anche la perfetta sterilità di tutto il materiale inviato.

Prima di iniziare il riempimento del recipiente o dei recipienti destinati a ciascun campione, questi vengono "avvinati", ossia sciacquati con l'acqua proveniente dal piezometro (in genere l'acqua di spurgo immediatamente prima del campionamento): questa operazione assicura che il campione non venga in contatto con sostanze estranee eventualmente presenti nel recipiente o non venga diluito dai liquidi di risciacquo utilizzati per la sua pulizia. L'avvinamento avviene di norma sciacquando energicamente il recipiente per tre volte. L'avvinamento non va operato nei contenitori che contengono conservanti per non perderne il contenuto.

Synthesis s.r.l. / Piazza del Popolo, 13 int. 5 / 44034 Copparo (FE) / c.f. e p. iva 01626180382

 

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