geologia · idrogeologia · geotecnica · idraulica

consulenze e procedure per la gestione di siti contaminati

consulenze e gestione autorizzazioni in campo ambientale

Campionamenti

Prelievo campioni per analisi ambientali

Matrice soil gas

Nel campo di applicazione della bonifica dei siti contaminati, disciplinato dal titolo V alla parte IV del D.Lgs. 152/2006 w ss.mm.ii., una conseguenza della contaminazione del terreno e/o delle acque sotterranee, è la generazione di sostanze volatili pericolose, in genere di origine organica (COV), ottenute dalla reazione chimica dei contaminanti.

Queste sostanze tendono a spostarsi, generando il fenomeno denominato “intrusione di vapori” (dall’inglese “Vapor intrusion”) e consiste nella migrazione delle sostanze chimiche volanti presenti nel sottosuolo insaturo, superficiale e/o profondo, verso la superficie, raggiungendo così gli ambienti sovrastanti, ed alterando la qualità dell’aria indoor e/o outdoor, con conseguente rischio per la salute umana, per l’ambiente e per la sicurezza.

Generalmente si parlerà di Composti Volatili (CV), sottintendendo sia i composti organici che inorganici, infatti, applicando quanto disciplinato dall’art. 268, Titolo I, Parte V del D.Lgs. 152/06, è emerso che:

  • Per composti inorganici, si considerano volatili i Cianuri, i Fluoruri ed il Piombo tetraetile, ai quali corrispondono una pressione di vapore uguale o superiore a 0.01 kPa (= 0.075 mm Hg);
  • Per i composti organici, sono non volatili tutti gli IPA ad esclusione del Naftalene e i Nitrobenzeni, alcune tra le classi dei Clorobenzeni e dei Fenoli clorurati, gran parte delle Ammine Aromatiche, tutti i Fitofarmaci, Diossine, Furani e PCBs (gli Idrocarburi pesanti e l’Acrilammide).

La problematica dell’intrusione di vapori risulta particolarmente significativa nel caso di siti contaminati, sia per i gravi rischi per la sicurezza (ad esempio esplosioni), sia per la salute (effetti acuti e cronici). Si deve tener presente che i rischi legati all’intrusione di vapori possono essere di diversi ordini di grandezza superiori rispetto a quelli connessi ad altri percorsi di esposizione, quali ad esempio l’ingestione ed il contatto dermico e, in ambienti chiusi, la presenza di Composti Volatili spesso può non essere avvertita, data l’assenza di tracce visive e/o olfattive.

Nel caso in cui la contaminazione comporti un rischio potenziale per la salute umana a seguito di intrusione di vapori in ambienti confinati (indoor) o non (outdoor), in ottemperanza a quanto previsto dal D.Lgs. n. 152/2006, è necessario calcolare le Concentrazioni Soglia di Rischio (CSR), attraverso l’applicazione dell’analisi assoluta di rischio (AdR), valutando diversi scenari di esposizione e successivamente confrontare le CSR calcolate con le concentrazioni analiticamente determinate.

Per cui il rilievo dei gas interstiziali (soil gas) può avere diverse finalità:

  • In linea generale può essere di supporto ad altre tecniche di indagine;
  • In fase di investigazione iniziale può essere utile per rilevare la presenza sul sito di contaminanti volatili e per effettuare una preliminare mappatura della contaminazione nel terreno e/o nelle acque sotterranee, in modo tale da finalizzare al meglio i campionamenti della successiva fase di caratterizzazione e contribuire a definire l’estensione della sorgente secondaria;
  • In fase di caratterizzazione finalizzata all’implementazione dell’Analisi di Rischio o per effettuarne una sua revisione, valutando il potenziale impatto sul recettore umano dovuto alla via di esposizione “inalazione vapori”;
  • In fase di bonifica per verificare, in corso d’opera, l’efficacia degli interventi.

Il campionamento dei soil gas avviene principalmente con il metodo a cattura, dove possiamo distinguere:

  • Campionamento diretto, effettuato con mezzi di campionamento in depressione (canister) o con mezzi di campionamento dotati di apposita pompa (sacche tedlar/nalofan)
  • Campionamento indiretto, effettuato mediante sistemi:
  • Attivi, necessitano di un mezzo, che può essere una pompa o una siringa, che forzi l’aria a passare attraverso un sistema ad- o as- sorbente o incameri l’aria all’interno di un contenitore;
  • Passivi, sfruttano l’energia cinetica delle molecole dei gas e la loro capacità di diffondere (legge di Fick) all’interno di mezzi ad- o as- sosbenti o di contenitori.

Ai fini del campionamento dei gas interstiziali si propongono due diversi sistemi di rilevazione in relazione alle condizioni idrogeologiche locali:

  • Sonde permanenti/semipermanenti, da installare all’interno di fori di sondaggio: sistema di campionamento da preferire ad altri, purché la loro installazione sia compatibile con le condizioni idrogeologiche locali (profondità della falda, porosità del terreno);
  • Flux chamber: da utilizzare in presenza di terreni con una permeabilità molto bassa, tale da impedire la libera circolazione gassosa, ed in presenza di falde che impediscono la corretta installazione di sonde fisse.

Synthesis S.r.l. è impegnata da anni nel campionamento/monitoraggio dei gas interstiziali e oltre a possedere le strumentazioni e le conoscenze tecniche per installare il sistema di campionamento più adeguato, con tutte le modalità previste dalle linee guida, offre consulenze ambientali mirate, grazie alla professionalità e alle esperienze acquisite negli anni.

Synthesis, oltre al campionamento, è inoltre in grado di realizzare la sonda permanente, rispettando tutti i canoni prescritti nella normativa di riferimento (LG_SNPA_15_18).

Nella seguente immagine è rappresentata la linea di campionamento realizzata per il monitoraggio ambientale di un sito. Questa tipologia di linea di campionamento viene utilizzata con sistemi a sonda permanente. In questo caso il campionamento è avvenuto con metodo di cattura di tipo indiretto tramite fiala a desorbimento chimico.

 

 

 

Synthesis s.r.l. / Piazza del Popolo, 13 int. 5 / 44034 Copparo (FE) / c.f. e p. iva 01626180382

 

Design by Noemastudio

Scarica il folder di presentazione